CONSULTAZIONE E SUPPORTO PSICOLOGICO
A seguito del primo contatto, gli incontri sono strutturati come segue:
- Colloqui di consultazione (valutazione) finalizzati alla conoscenza delle caratteristiche individuali e familiari, del contesto di vita, dell’origine del malessere e all’attribuzione di significato alle criticità vissute. Gli obiettivi di questa fase riguardano l’accoglimento della domanda dei genitori, la conoscenza del minore e la valutazione del funzionamento individuale e familiare;
- Colloquio di restituzione finalizzato a mettere in luce i contenuti emersi durante gli incontri di valutazione e ad attribuire senso e significato ai sintomi. Se ritenuto opportuno viene proposta una presa in carico psicologica;
- Percorso di supporto psicologico orientato a stabilire un nuovo equilibrio all’interno del nucleo familiare in linea con i bisogni psichici, emotivi e relazionali di tutti i componenti. Il percorso ha durata variabile (viene concordata in base ai bisogni specifici e agli obiettivi di lavoro) e può essere costituito da sedute individuali, familiari o da colloqui di supporto alla genitorialità.
PERCHÉ INTRAPRENDERE UN PERCORSO PSICOLOGICO?
Durante l’età evolutiva bambini e ragazzi affrontano numerosi compiti di sviluppo che si configurano come vere e proprie tappe lungo il percorso di crescita che li condurrà al raggiungimento dell’età adulta. Attraverso la
relazione con gli adulti di riferimento, sviluppano competenze motorie, emotive, cognitive e relazionali fondamentali nella costituzione del sé e nell’interazione con il mondo. Tuttavia, lo sviluppo non
è un processo unitario e lineare, quindi nel lavoro con bambini, preadolescenti e adolescenti è importante distinguere tra differenze individuali nell’ambito dello sviluppo tipico, ritardi nelle acquisizioni e situazioni
che richiedono attenzione clinica.
Gli interventi di supporto psicologico favoriscono il superamento di momenti di impasse, la mobilitazione di risorse individuali e contestuali e una riorganizzazione delle traiettorie
di sviluppo.
Dal canto loro, i genitori svolgono una funzione supportiva nei confronti dei figli lungo tutto il percorso di crescita e – oltre ad assolvere ai bisogni primari e di protezione – sono chiamati a
sintonizzarsi affettivamente, a regolare le emozioni, a favorire l’esplorazione del mondo, a riconoscere l’alterità del figlio, a gestire i conflitti, a promuovere gradualmente i processi di svincolo e autonomia, ecc. È un compito
delicato in cui entrano in campo desideri e aspettative, ma anche l’esperienza personale del genitore relativa alla propria infanzia e adolescenza nonché alla relazione con le proprie figure di accudimento.
Il lavoro di sostegno alla genitorialità permette di riattivare la funzione riflessiva rispetto al proprio ruolo, al funzionamento dei figli, alla relazione genitore-figlio e, inoltre, orienta nell’individuazione di nuove modalità per far fronte alle criticità.
MANIFESTAZIONI DI DISAGIO PSICOLOGICO
Le manifestazioni che in età evolutiva necessitano di attenzione clinica possono riguardare:
- difficoltà transitorie legate a addormentamento, alimentazione, separazione, acquisizione del controllo sfinterico, sviluppo del linguaggio, ecc...
- agitazione psicomotoria, problemi nella regolazione emotiva e/o comportamentale, espressione del malessere attraverso sintomi fisici
- disagio persistente a seguito di un evento stressante (trasferimento, separazione dei genitori, lutto, ecc...)
- difficoltà relazionali
- disturbi del sonno, dell’evacuazione, dell’alimentazione, d’ansia, dell’umore, ecc...